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Università Popolare di Milano: la Storia

I principali movimenti popolari (Universitari – Popolari e le scuole di pensiero accademico didattiche) che hanno dato luogo ad una vera e propria rivoluzione culturale, popolare, educativa e scientifica a Milano denominata anche “volgarizzazione scientifica”, si possono raggruppare principalmente in 7 movimenti

Università Popolare di Milano (1901) 

Fondata da Ettore Ferrari su statuto del 1900 e successivamente inaugurata il 3 marzo 1901. L’università popolare ha una vita che risulta essere fatta da aperture chiusure, liquidazioni associative per forza maggiore e per motivazioni intellettuali. Oggi è un marchio registrato.


Università Proletaria Milanese (1924) 

È nata come università popolare diretta al dopolavoro e indirizzata agli operai. Il dopolavoro è l'insieme di varie attività ricreative che si compiono alla fine di ogni normale attività lavorativa.

A questo gruppo appartengono tutte le associazioni fondate da una specifica categoria di lavoratori o da uno specifico soggetto giuridico o istituzionale per realizzare  e organizzare tali attività.

Tra le attività organizzate dalle istituzioni ancora in essere ci sono manifestazioni di carattere culturale, convegni, conferenze, presentazione di libri, ecc. 

Con il claim che anche i più poveri hanno la possibilità e il diritto di studiare e crescere culturalmente, si apre in questi anni un nuovo mondo al conoscere.

Oggi è un marchio registrato e accreditato alla CNUPI,  Confederazione Nazionale Università Popolare Italiane con Decreto Ministeriale MIUR e UNIEDA facente capo al Gruppo Università Popolare.

All’Art. 1 del suo statuto l’Università milanese proletaria ha lo scopo di diffondere la cultura tra le classi operaia, di promuovere l’elevazione intellettuale del proletariato; di innalzare la mente alla comprensione dei più complessi problemi politici, filosofici, artistici, scientifici, sociali, ecc.


Anche se oggi rimane solo un archivio storico della rivoluzione culturale di Milano, osservata solo da pochi curiosi ed intenditori delle rivolte del sapere, il gruppo apprezza gli sforzi di uomini e donne che hanno detto voglio sapere.

Università Popolare Milanese (1929)  

Si tratta di una istituzione che prosegue le attività in continuità dell’Università Popolare di Mantova, trasferita a Milano da Luigi Molinari per dare la nascita alle storiche pubblicazioni della Università Popolare Milanese, Biblioteca dell’Università Popolare Milanese.


Oggi è un marchio registrato e accreditato presso CNUPI,  Confederazione Nazionale Università Popolare Italiane, con Decreto Ministeriale MIUR e UNIEDA facente capo al Gruppo Università Popolare di Milano. 



Accademia di Belle Arti di Milano (1896)

Si tratta di una costola derivata dall’Accademia nazionale di San Luca (Fondata a Roma 1593 da Federico Zuccari). Attualmente l'Accademia nazionale di San Luca è attiva e non facente parte del gruppo. Il Fondatore dell’Università Popolare di Milano “Ettore Ferrari” facente parte della Accademia San Luca, e ispirato dalla scuola dell’arte, ne creò un dipartimento artistico e musicale denominato all’interno della stessa Università Popolare di Milano, “Accademia di Belle Arti di Milano” altresì non facente parte dell’Accademia di Belle Arti di Brera di cui noi risultano evidenze di collaborazione.

L’Accademia di Belle Arti di Milano è parte integrante della Università Popolare degli Studi di Milano una periferica operativa per le formazioni artistiche e musicali. Il Marchio registrato è di proprietà della stessa Università Popolare.

Diversa invece è la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti FIDIA, Accademia riconosciuta a tutti gli effetti come autorizzata dal MIUR per il rilascio di titoli accademici diplomi triennali e specialistici con valore legale. L’accademia di Belle Arti FIDIA non fa parte del gruppo se non come partnership di collaborazione culturale didattica e scientifica.

Istituto di Cultura Fascista

Per volere del Duce, Benito Mussolini trasforma i principali poli didattici Popolari, Roma e Milano in centri formativi del Fascismo. Mentre Roma è già ricca di centri per la formazione Fascista, Milano carente viene decretata ufficialmente Università Popolare di Milano e Istituto di Cultura Fascista.

Si evince anche dai ritrovati storici le testimonianze di materiale, libri, tessere associative in cui sono pubblicati i duplici marchi e nomi. Ovviamente dalla fine della guerra viene bandito il secondo nome e gran parte del materiale viene bruciato.

Si racconta di un grande carro trascinato da due cavalli neri da tiro che portò la quasi piena collezione di testi fascisti in Piazza Loreto per accenderne un gran fuoco che durò per tutta la notte.

Ad oggi sono disponibili alcune versioni della collezione dell’Istituto cultura Fascista presso l’Università Popolare degli studi di Milano

Università Popolare di Milano (1979)

Una nicchia popolare creata nel 1979 al fine di gestire sottopopolazioni di associati denominati VIPS. La 1979, ha voluto essere una corrente di pensiero popolare elitario, un radical-ccic del popolar culturale rivoluzionario. Oggi la stessa Università Popolare 1979 collabora con il campus accademico dedicato ad Ettore Ferrari fondatore del movimento e visionario di un mondo migliore.

Università Popolare degli studi di Milano (2006)

Una evoluzione moderna con radici nel passato. Sin già dal 1900 il movimento Popolare aveva posto una visione verso l’Africa. I primi movimenti a porre attenzione all’Africa furono appunto quelli di Napoli e la Biblioteca Pubblica Popolare di Napoli che ne dedica la prima pagina della sua pubblicazione nei rapporti Culturali Italia-Africa. Oggi con un radicale rivisitazione dei valori culturali a strategici, l’Università Popolare degli studi di Milano si affilia all’UUPN (University of United Popular Nations) Ouagadougou B.F., e ne ottiene il riconoscimento al MIUR con il provvedimento amministrativo 31/11 MIUR (Ministero dell’Istruzione università e ricerca) durante il governo Berlusconi, ministero M.S. Gelmini. Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. 

Ad oggi i Marchi riferiti e facente parte del Gruppo Università Popolare di Milano sono 5:

1. Università Popolare di Milano
2. Università Popolare Milanese
3. Università Proletaria Milanese
4. Università Popolare degli Studi di Milano
5. Accademia di Belle Arti di Milano. 

Università Popolare di Milano (1979)

Si tratta di una associazione culturale autonoma non facente parte del gruppo principale, di cui il marchio registrato appartiene al prof. Bernardo Rizzi, imprenditore nel mondo scolastico superiore universitario internazionale. Ha rapporti con il gruppo principale ma non facente parte integrante. 

L'Università Popolare di Milano (i cui locali sono situati in via Terraggio, Milano) è una università popolare operativa di rilievo accademico e didattico rivolto agli studi della terza età.

Autonoma indipendente e non facente parte in nessun modo maniera e forma della CNUPI, UNIEDA o accrediti MIUR o altre istituzioni.
I marchi non sono registrati in nessun editing e copyright.

La paternità storica ed il conferimento ufficiale dei presupposti storici di continuità di tutte le Università Popolari vengono attribuite dalla CNUPI Confederazione Nazionale Università Popolari Italiane, federazione in cui viene decretato il suo riconoscimento ufficiale dal MIUR, con specifico decreto del 21 maggio 1991 e successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della repubblica Italiana. Il gruppo principale ne fa parte fin dalle sue origini con le sue virtù storiche. Dal 2017 con nuova riforma associativa di UNIEDA, il Gruppo Università Popolare degli studi di Milano, accreditata, entra a farne parte.

Museo Nazionale dell’Università Popolare di Milano (2006) 

Il Dipartimento dell’Università Popolare degli studi di Milano apre la raccolta museale storici per la ricostruzione. Sponsorizzata dalla stessa Università Popolare degli studi di Milano che stanzia un budget dal 2006-2016 di ricostruzione vanta ad oggi oltre 500 pezzi legati all’Universo UP. 


Controversie e contestazioni politiche 

Durante il cambio politico Berlusconi/Monti/Letta il Gabinetto procede nel contestare il provvedimento amministrativo MIUR 313/11 (e la Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana) che viene chiarito dall’ultimo organo di giustizia amministrativistica, il Consiglio di Stato, che definisce lo stesso provvedimento amministrativo autorizzativo di “Persistente Efficacia” 

Proprio durante la controversia si dichiara favorevole come parere collaborativo l'Emerito Presidente della Corte Costituzionale Prof. Avv. Antonio Baldassarre e l’Avvocatura di Stato che si esprime per mero spirito collaborativo dichiarandone preventivamente la sua piena valenza. 

Ad oggi lo stesso provvedimento amministrativo MIUR 313/11 autorizzativo è persistente ed efficace secondo i suoi contenuti di valore legale secondo la convenzione di Lisbona sul riconoscimento del titolo nella regione Europea ed ha in essere molti rapporti istituzionali europei.




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